Mudra è una specifica posizione del corpo, o di parte del corpo, che canalizza l'energia nei vari centri energetici, suscitando particolari stati fisici e mentali. I mudra hanno come scopo principale quello di aprire i chakra e risvegliare la kundalini, controllare il respiro, facilitare la meditazione, incanalare l’energia. Gli studiosi fanno risalire le tecniche mudra all'epoca post vedica (circa 1500 a. C.), ovvero al periodo in cui il sistema dell'hatha yoga è stato selezionato dalle pratiche tantriche. Uno dei significati della parola mudra è stato tradotto dal sanscrito con il termine 'sigillo'. La tecnica mudra è molto affascinante e può coinvolgere ogni parte del nostro corpo e fra queste anche le nostre mani (in tal caso è oggi in uso l'espressione 'yoga delle mani'), gli occhi, la lingua. In realtà i mudra sono usati anche in altre discipline come la danza classica indiana o in rituali religiosi.
Tramite i mudra, possiamo acquisire la capacità di controllare gli organi involontari del nostro corpo. La scienza yoga ci insegna che il nostro corpo è fatto di canali energetici sottili, oltre che di ossa, sangue e tessuti. I nervi divengono, tramite i mudra, dei conduttori di energia, la stessa energia che passa attraverso le nadi, ovvero i numerosissimi canali energetici del corpo umano. Si dice che i mudra abbiano utilità sia sotto l'aspetto propriamente fisico che sotto quello mentale: due aspetti in realtà spesso inscindibili se pensiamo, alla capacità che uno di questi ha di influenzare l'altro (osserviamo ad esempio cosa succede nella nostra mente quando il battito cardiaco è accelerato oppure cosa succede al nostro battito cardiaco se la nostra mente è in preda all'ansia). Seduti in posizione meditativa comoda, a seconda di come posizioniamo non solo le mani ma le stesse dita, noteremo, osservando il respiro naturale, i mutamenti nel ritmo cardiaco, lo spostarsi della respirazione da addominale a toracica e addirittura clavicolare, gli effetti che ogni diversa posizione ha sulla nostra mente, sul nostro stato d’animo.
Descrizione dei mudra
Hasta Mudra - Mudra delle mani. Palmi delle mani appoggiati sulle cosce o sulle ginocchia, dita allungate o piegate all'interno della mano: i mudra delle mani, sono numerosi e ognuno di essi ha un effetto diverso sia sulla respirazione che sullo stato fisico e mentale. Vengono generalmente divisi in 4 categorie a seconda che questi agiscano prevalentemente:
- Sharira Mudras - sul corpo fisico
- Pran Nadi Mudras - sulla respirazione
- Merudana Mudras - sul corpo energetico
- Prana Kryas Mudra - a livello mentale
Le dita delle mani hanno la funzione di ‘antenne’ che, grazie ai mudra, regolarizzano le energie che passano attraverso il corpo. Ogni dito è legato ad una simbologia, ad esempio l’indice simboleggia l’ego, mentre il pollice è simbolo di volontà.
Il Dhyana Mudra merita menzione particolare in quanto è la posizione delle mani che si assume durante la meditazione; esso facilita il rilassamento della mente e la concentrazione sull’oggetto della meditazione. Questo mudra è legato al concetto del Samadhi.
Drishti - Mudra degli occhi. Allargando il concetto di mudra, possiamo considerare mudra degli occhi i drishti, ovvero la direzione in cui bisogna puntare lo sguardo a seconda della asana che stiamo facendo oppure durante la meditazione (anche quando gli occhi sono chiusi): drishti è il foscus dove posizioniamo lo sguardo, aiuta a concentrarsi sulla posizione e a eliminare le distrazioni.
Mudra della lingua. Alcuni mudra della lingua, ad esempio il Kakimudra e lo Yonimudra sono utili per gli esercizi di respirazione in cui si respira dalla bocca portando fuori e arrotolando la lingua e facendovi passare all’interno l’aria, l’espirazione avviene attraverso le narici (generalmente a narici alterne). Fra i più noti vi è sicuramente il Khecharimudra:
« Quando si gira la lingua e la si introduce nella cavità interna del cranio, dietro il palato,
e si fissa lo sguardo nello spazio fra le sopracciglia ecco la khecarimudra. [...]
Rientrando la lingua verso il palato posteriore la si deve applicare contro le tre vie.
Questa è khecarimudra, anche chiamata vyomachakra. »
(Hatha yoga pradipika)
Il mudra viene effettuato inserendo la lingua al di sopra del palato molle e nella cavità nasale stimolando le ghiandole della sella turcica. La pratica di questo mudra facilita lo stato meditativo profondo.
Conclusioni
I mudra più conosciuti nel mondo occidentale sono quelli praticati nella meditazione e quindi insegnati nelle scuole di yoga dove viene insegnata anche questa pratica. Gli effetti che i mudra producono sul corpo e sulla mente non sono da sottovalutare, proprio come quelli delle asana.